Il termine M-Base è usato in diversi modi. Negli anni '80, un collettivo di giovani musicisti afroamericani tra cui Steve Coleman, Graham Haynes, Cassandra Wilson, Geri Allen, Robin Eubanks e Greg Osby emerse a Brooklyn con un suono nuovo di zecca e idee specifiche sull'espressione creativa. Usando un termine coniato da Steve Coleman, hanno chiamato queste idee "M-Base-concept" ("Concetto M-Base"), abbreviazione di "Macro-Basic Array of Structured Extemporization" ("array macro-base di improvvisazione strutturata") e la critica ha usato questo termine per classificare la musica di questo panorama musicale come uno stile jazz.[1] Ma Coleman ha sottolineato che "M-Base" non denota uno stile musicale ma un modo di pensare alla creazione di musica.[2] Coleman rifiuta anche la parola "jazz" come etichetta per la sua musica e la tradizione musicale rappresentata da musicisti come John Coltrane, Charlie Parker, Louis Armstrong, ecc. Tuttavia, i musicisti del movimento M-Base, che comprendeva anche ballerini e poeti, cercavano linguaggi musicali creativi comuni, quindi le loro prime registrazioni mostrano molte somiglianze che riflettono le loro idee comuni, le esperienze di lavoro insieme e il loro background culturale simile. Per etichettare questo tipo di musica, i critici jazz hanno stabilito la parola "M-Base" come uno stile jazz in mancanza di un termine migliore, distorcendone il significato originale.[3]
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